Thursday 4 December 2014

Pioggia

Sembrava spuntata quasi per caso, seduta su quel gradino, all'entrata di un bar chiuso ormai da tempo, la sigaretta in una mano e l'ombrellino nell'altra.
Era, probabilmente, una delle ultime situazioni in cui pensava si sarebbe trovata: pioveva a dirotto, il cielo era scuro, faceva freddo, e lei, beh, lei sembrava proprio una senzatetto.
Aveva il sedere bagnato, i piedi che facevano splash nelle sue scarpe zuppe; per fortuna, era riuscita a salvare la giacca e la testa, grazie all'ombrellino che aveva avuto la brillante idea di portare con sé.
Con la mano destra fumava, e la sigaretta era l'unica cosa che davvero le sarebbe spiaciuto bagnare.
Dell'acqua che continuava a caderle addosso non le importava molto.
Era completamente indifferente anche ai passanti che la guardavano e pensavano "povera ragazza, così giovane, guarda come si ritrova". A parte che il suo appartamento era proprio lì all'angolo, e aveva deliberatamente deciso di piazzarsi sotto la pioggia, non le era mai importato un fico secco dell'opinione degli sconosciuti.
Voleva rinfrescarsi le idee e iniziare a 'farsene una ragione', il consiglio che le aveva dato la sua migliore amica.
Tra lei e Marc era finita. Lui le aveva confessato che l'aveva tradita.
Gliel'aveva detto in un bar, davanti a una birra, e dentro di lei si era frantumato qualcosa. Pensava che la loro storia sarebbe durata a lungo, e invece no, si era rotta come un vaso di cristallo che cade da una mensola. Poche relazioni finiscono così: anche se magari la gente non se ne accorge, sono solite spegnersi, come una candela la cui cera si consuma, e non vedi che è finita finché non ti ritrovi al buio.
Lui aveva detto che comunque l'amava, però a lei sembrava proprio che il buio fosse calato tra loro due.
Un tuono interruppe i suoi pensieri, e lei alzò la testa, quasi in cerca di una risposta. Tutto iniziò a girare, e pensò che forse non era stata una grande idea scendere sotto la pioggia: la litigata le aveva lasciato un macigno sullo stomaco, il gradino su cui era seduta era scomodissimo, aveva freddo e un'emicrania in arrivo. Le faceva sempre male la testa quando piangeva.
Si appoggiò alla serranda del bar. Era determinata a finire almeno la sua sigaretta.
E comunque l'acqua, il bagnato, il buio e persino il maledetto gradino la stavano aiutando a processare l'accaduto. Proprio come aveva pensato, anche se la pioggia non la stava spingendo a 'farsene una ragione'.
La pioggia, con le sue gocce regolari e il rumore liquido, le suggeriva solo una cosa: se pensava che qualcosa di bello fosse rimasto tra loro, doveva alzarsi da quell'angolo scuro e andare a riprenderselo.
Finì la sigaretta e tirò un grande sospiro. Poi, di scatto, corse a casa: doveva chiamare Marc, e riprendersi la felicità che le era scivolata tra le dita mentre cercava di chiuderle.

[photo credit: DinosaursAreNotDead via photopin cc]

1 comment:

  1. Bravissima Silvia scrivi super bene . Ti voglio bene .Mamy

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